Martedì 10 dicembre, è stato presentato a Roma presso la sala stampa della Camera dei deputati il Manifesto Sociale dell’Osservatorio Ictus Italia.
L’ictus cerebrale rappresenta la prima causa di invalidità nel mondo, la seconda di demenza e la terza di mortalità nei paesi occidentali e purtroppo le proiezioni indicano che, entro i prossimi venti anni, a causa dell’invecchiamento della popolazione, si verificherà un complessivo aumento di oltre il 30% del numero totale di casi di ictus nell’Unione Europea.
Nel nostro Paese, l’ictus cerebrale si manifesta in circa 120mila nuovi casi ogni anno, un terzo dei quali genera decessi entro un anno, mentre, in un terzo dei casi, produce forme invalidanti di diversa gravità e la maggior incidenza si registra nei pazienti over 65 che, in Italia, sono quasi il 20% della popolazione.
L’allarme lanciato dall’Osservatorio Ictus Italia, hanno sottolineato i promotori, scaturisce dalla eccessiva disomogeneità nei servizi sanitari sul territorio. Chi viene colpito da ictus cerebrale deve avere la fortuna di trovarsi nel posto giusto per ricevere una assistenza adeguata e pertanto, l’obiettivo rivolto alle istituzioni è di agire in fretta e con convinzione per colmare le diseguaglianze assistenziali esistenti sul nostro territorio ed assicurare il miglioramento della presa in carico dei pazienti.
L’iniziativa promossa dall’Osservatorio Ictus Italia è supportata dall’Intergruppo Parlamentare per le Malattie Cardio-Cerebrovascolari, della quale fa parte l’onorevole Rossana Boldi, Vice-Presidente della 12^ Commissione Affari Sociali della Camera che ai microfoni di wevTV 1 ha sottolineato che le stroke unit sono in numero inferiore a quelle necessarie e la maggior parte si trovano prevalentemente nelle regioni settentrionali e centrali, mentre il meridione ne è sprovvisto (vedi …)
E’ stato lanciato nel Manifesto sociale presentato a Roma una Call To Action in 10 punti per combattere l’ictus cerebrale che ha messo in evidenza la necessità di azioni concrete e tra le priorità: l’inserimento dell’ictus cerebrale nei piani sanitari regionali, la messa a punto di percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali mirati, l’incentivo all’uso di terapie e dispositivi medici di nuova generazione.
Queste misure da adottare sono state illustrate a webTV 1 da Valeria Caso, past president dell’European Stroke Organisation (vedi …)
Infine Nel corso della presentazione è stato proiettato il video “Storia di Fabiana“, una vicenda raccontata con semplicità e grande impatto per delineare gli effetti di una diagnosi iniziale sbagliata a causa di un ricovero in un ospedale senza Unità neurovascolare e la mancata diagnosi di ictus cerebrale ha condotto Fabiana verso una vita quotidiana particolarmente complessa ed a questo punto ci chiediamo: quante Fabiana esistono in Italia ?